Se Steve Jobs fosse nato a Napoli: una storia con una morale abbastanza decisa, nata dalla fantasia comica di un italiano che vuole spiegare agli italiani i motivi per cui il genio di Steve Jobs non avrebbe avuto successo se fosse nato in Italia.
Nato a Potenza e successivamente trasferito a Napoli città in cui ha conseguito la laurea in Scienze Politiche, Antonio Menna è uno scrittore e giornalista che ha collaborato con importanti testate giornalistiche tra cui Il Mattino, Liberazione e il Manifesto. Attualmente vive a Marano di Napoli dove ha svolto l’attività di consigliere e assessore comunale. Antonio ha pubblicato nel 2007 una raccolta di racconti intitolata “Ti lascio perché non mi ami più” e successivamente tre romanzi: “Cocaina & Cioccolato”, “Baciami molto” e infine “Se Steve Jobs fosse nato a Napoli”, libro che tratteremo in questa recensione.
Sono in tanti a pensare che i genii nascono solo negli USA e che noi siamo “gli arretrati”, io invece son sicuro che molti ragazzi italiani abbiano una intelligenza geniale che potrebbe portar loro al vero successo. Forse gli americani sono più volenterosi e hanno più tenacia, ma purtroppo qui in Italia non basta solo la volontà ma ci vuole “ben altro” e Antonio Menna spiega nel suo libro, a tutti gli italiani, quanti ostacoli bisogna superare e quante ingiustizie si dovranno subire se si vuole avere successo in Italia.
Se Steve Jobs fosse nato a Napoli (Sperling & Kupfer, Mondadori) è un romanzo che disegna perfettamente la situazione attuale dell’Italia e degli italiani imprenditori e in particolare di due ragazzi che decidono di creare un’azienda produttrice di computer nei Quartieri Spagnoli di Napoli.
“Siate affamati, siate folli…”
“No problem, Steve. Qui usciamo pazzi dalla fame.”
Stefano Lavori (vi dice qualcosa?) e Stefano Vozzini (e questo?), rispettivamente mercante e studente universitario, dopo lunghe decisioni decidono di costruire computer super-potenti, immuni da virus e con un design originale; loro vogliono dar vita alla “Q“, un nuovo marchio che farà presto concorrenza ai grandi produttori.
I due giovani avviano la loro attività con entusiasmo all’interno di un garage del padre di Lavori; nonostante ci siano grosse difficoltà economiche, i ragazzi vendono i primi computer e dopo aver guadagnato qualche euro dovranno fare i conti con il fisco, i vigili per la sicurezza e Gigino capa ‘e morte, uno noto capo banda del luogo finchè non decideranno di mettere da parte la passione e continuare una vita normale di speranze e sacrifici.
E’ evidente come il romanzo “Se Steve Jobs fosse nato a Napoli” voglia avvicinarsi alla storia reale di Steve Jobs e dell’inizio della Apple all’interno di un garage di Palo Alto; anche i nomi dei due protagonisti sono in realtà una traduzione maccheronica dei nomi S. Jobs e S. Wozniak.
Se Steve Jobs fosse nato a Napoli è un romanzo di dieci capitoli, impostato con toni comici ma con una morale molto seria; un libro che ogni italiano dovrebbe leggere, che sia del nord o sud non ha interesse, in realtà l’Italia è identica a come viene descritta da Antonio Menna, caratterizzata da sotterfugi, imbrogli e bande di malavitosi.
Sapevi che…?
Il libro “Se Steve Jobs fosse nato a Napoli” è nato come un semplice articolo di blog scritto che l’autore pubblicò sul suo sito personale ad Ottobre 2011. Il post è intitolato “Se Steve fosse nato in provincia di Napoli” ed è ancora disponibile online.
Se Steve Jobs fosse nato a Napoli ha un prezzo copertina di € 10.50 ed è acquistabile in versione cartacea nello shop di Mondadori oppure su Amazon.it anche in versione ebook a € 6.99 .